All-on-four, all-on-six e carico immediato: cosa prevede la terapia?
Questa procedura si applica al mio caso? Quando sono presenti pochi denti in bocca o quelli presenti non sono affidabili come sostegno per una classica protesi dentaria/ ponte (i denti si muovono o sono dolenti), è consigliabile fare una visita per avere una diagnosi accurata, così da programmare questo tipo di procedura.
È necessario eseguire una valutazione radiografica, per valutare i denti residui e l’osso e pianificare correttamente l’intervento, definendo meglio la posizione in cui inserire gli impianti.
Durante la visita si esamina lo stato di salute delle gengive e dei tessuti di sostegno dei denti residui; in presenza della malattia parodontale (piorrea) è necessario mettere sotto controllo l’infiammazione gengivale, prima di procedere con gli impianti.
Inoltre attraverso la visita si valuta lo stato di salute generale, la presenza di malattie o terapie farmacologiche che potrebbero rendere controindicata questa procedura.
Se devo togliere tutti i denti che senso ha pulirli?
Gli impianti possono essere posizionati nello stesso osso e nelle stesse gengive dove erano localizzati i denti, quindi la presenza di malattia parodontale, gengive infiammate e tasche parodontali non è la condizione corretta, per inserire gli impianti contestualmente all’estrazione dei denti.
Proprio per questo motivo, prima di accedere alle procedure di carico immediato, le gengive e l’osso devono essere privi di infiammazione ed è opportuno eliminare la placca e il tartaro presenti.
Quanto dura la seduta? E' dolorosa?
La durata della procedura richiede un appuntamento di circa 3 ore, durante la quale si esegue l’estrazione dei denti residui, si posizionano gli impianti e si prendono le impronte delle gengive e degli impianti. L’intera procedura si esegue in anestesia locale (la stessa che si usa per le otturazioni) e nelle ore successive gli eventuali disturbi sono gestibili attraverso l’utilizzo dei comuni antinfiammatori e con l’applicazione del ghiaccio.
Per i pazienti più ansiosi cosa si può fare?
I pazienti, che per vari motivi hanno difficoltà ad affrontare una seduta di questo tipo, possono beneficiare della sedazione cosciente. Grazie all’utilizzo di alcuni farmaci, tale procedura consente di eseguire la seduta in tranquillità, eliminando l’ansia.
La sedazione può essere ottenuta attraverso l’uso del protossido d’azoto (un gas che ha potere ansiolitico e consente di sciogliere le tensioni legate alla seduta) oppure nei casi che lo richiedano, si può ricorrere all’uso di ansiolitici per via orale e/o per via venosa.
Sarà il medico attraverso la visita preliminare a proporre se necessario l’eventuale tecnica di sedazione più appropriata.
Che tipo di accortezze si devono avere nei giorni seguenti?
Mentre il laboratorio costruisce la protesi con le impronte prese il giorno dell’intervento, il paziente porta per 24/48 ore una protesi mobile e viene prescritta una dieta semiliquida e fredda. Una volta montata la protesi, il paziente può iniziare a masticare, evitando i cibi duri per i primi 45 giorni.
Queste accortezze sono importanti, perché in questo periodo avvengono i processi di guarigione e di integrazione degli impianti all’interno dell’osso. E’ bene non disturbare tali processi, esercitando sugli impianti delle forze masticatorie eccessive.
In seguito, superato questo periodo iniziale, si può iniziare un’alimentazione normale.
Il paziente può rimuovere da solo la protesi?
Questa è una tipologia di protesi che rientra fra le protesi di tipo fisso. Ciò significa che il paziente non può toglierla da solo, ma qualora fosse necessario, il dentista può farlo in qualsiasi momento.
La protesi risulta infatti ancorata agli impianti attraverso delle viti, che una volta strette, riportano la bocca al suo stato originale, quando il paziente aveva ancora i propri denti. Il foro di accesso alle viti viene poi sigillato con lo stesso materiale utilizzato per le otturazioni.
Come vanno pulite questo tipo di protesi?
Questo tipo di protesi vanno gestite molto attentamente a livello igienico, per mantenere in salute i tessuti gengivali e ossei, localizzati attorno agli impianti.
Si tratta di protesi fisse, pertanto vanno gestite come i propri denti. Per l’igiene domiciliare è necessario quotidianamente utilizzare lo spazzolino (manuale o elettrico a seconda di come si è abituati) e il filo interdentale (quello che si utilizza per i ponti su impianti come ad esempio l’implantfloss o il superfloss).
Inoltre in alcuni casi può essere utile utilizzare anche un idropulsore per migliorare ulteriormente il livello igienico. Infine ad intervalli di 3 o 4 mesi è necessario fare un’igiene di mantenimento periodica dal dentista, così da rimuovere efficacemente la placca e il tartaro residuo.