Chirurgia Orale (odontomastomatologia)

chirurgia-orale-odontomastomatologia-2 Torreglia PadovaLa chirurgia orale è un campo di intervento medico-dentistico che prevede operazioni chirurgiche volte a risolvere problematiche di vario genere, concernenti appunto il cavo orale. Le operazioni chirurgiche possono essere finalizzate all’eliminazione di patologie orali o a quella di malformazioni legate ai tessuti (molli e ossei).

In questo articolo vedremo perciò quali sono le principali operazioni eseguite in questo ambito e quali obiettivi si pongono, oltre a comprendere come viene trattato l’argomento presso la clinica del sorriso del dott. Beretta.

Le estrazioni dentali

Uno degli interventi di chirurgia orale più frequenti è senza dubbio quello di estrazione degli elementi dentali. I pazienti possono infatti riportare la necessità di asportare un dente, sia esso malato o malformato. Un esempio di estrazione dentale molto nota è quella degli ottavi (denti del giudizio), che in alcuni casi possono risultare problematici per il resto degli elementi presenti nell’arcata.

Ma pensiamo anche ai casi di malattie parodontali: l’estrazione degli elementi danneggiati può essere utile ad evitare la diffusione della malattia. Si effettuano estrazioni anche in caso di gravi accavallamenti dentali o di denti inclusi, e quando sono presenti in bocca granulomi o cisti.

L’eliminazione dei denti dall’arcata è comunque un intervento che va sempre valutato con attenzione; laddove possibile si cerca infatti di evitarlo e di salvare la struttura naturale del dente. Quando inevitabile, invece, l’operazione viene eseguita da un chirurgo esperto, sempre sotto anestesia locale e solo dopo un’attenta valutazione preliminare delle circostanze.

Intervento chirurgico parodontale

Anche in caso di parodontite la chirurgia orale può risultare molto efficace e benefica per il paziente. L’intervento, in questo caso, mira alla rimozione della placca e del tartaro che rovinano i tessuti orali, nonché alla chiusura delle tasche parodontali. A tal fine, il dentista, dopo la somministrazione dell’anestetico, incide i tessuti gengivali, rimuove quelli malati e poi va a richiudere la gengiva in una posizione corretta e che sia consona all’estetica dentale del paziente.

A seconda delle esigenze del soggetto, è possibile procedere con un’operazione diretta ai lembi gengivali. In questo caso il chirurgo procede con la rimozione del tessuto in eccesso, con la pulizia delle tasche parodontali e con la loro successiva chiusura. In altri casi può invece risultare necessario intervenire con un’operazione di innesto di tessuti molli.

Questa risulta utile quando si ha a che fare con un soggetto affetto da parodontite, le cui gengive si sono ritirate fino a lasciare scoperta una buona porzione di dente. I nuovi tessuti, che possono essere prelevati dallo stesso paziente o provenire da donazione, vengono quindi posizionati al fine di coprire queste porzioni di dente esposte. 

L’innesto di tessuti può anche riguardare quelli ossei: in questi casi si opera quindi con l’intento di rimpiazzare porzioni di osso danneggiate dalla malattia parodontale, così che il paziente possa riottenere una struttura ossea normale e perfettamente funzionante.

La Gengivectomia

La gengivectomia è un’altra operazione chirurgica che concerne il cavo orale e che, nello specifico, interessa i tessuti gengivali. Vi si ricorre molto spesso per ragioni estetiche, come ad esempio in caso di sorriso gengivale. Quando un paziente presenta il gummy smile, infatti, il dentista opera sulla gengiva con l’intento di donarle un aspetto esteticamente più piacevole, nonché più equilibrato rispetto alla porzione di denti visibile quando il soggetto sorride.

La gengivectomia è quindi un intervento abbastanza comune e anche rapido da eseguire. Oltre alla finalità prettamente estetica, ne presenta poi anche una funzionale; l’operazione permette infatti di liberare il paziente dalla frequente insorgenza di infiammazioni dei tessuti, dovuta proprio alla loro sovrabbondanza.

Implantologia dentale

Nel campo della chirurgia orale non possiamo poi dimenticarci dell’implantologia. Essa è la branca odontoiatrica che si occupa di eseguire operazioni di rimpiazzo dei denti mancanti, che possono essere caduti tanto per ragioni patologiche quanto per motivi traumatici (pensiamo ad esempio ai denti persi a causa di incidenti stradali o sportivi). Per sostituire i denti mancanti, l’implantologo ricorre a dei perni metallici che, dopo un processo di osteointegrazione, risulteranno essere parte integrante del sistema orale del paziente.

Su questa struttura di base verranno poi montate delle protesi, quindi dei manufatti in ceramica o zirconia che riprendono le fattezze dei denti naturali. Dopo l’operazione di chirurgia, il paziente potrà dunque godere di un nuovo sorriso, esteticamente bello, resistente e sicuro.

Rigenerazione ossea

In caso di paziente che ha subito un riassorbimento osseo è possibile intervenire con un’altra operazione di chirurgia orale, ossia quella di innesto finalizzato alla rigenerazione dei tessuti. La rigenerazione delle ossa mandibolari o mascellari può avvenire secondo diverse modalità: si può ricorrere a materiale proveniente da donazione, quindi esportato da un soggetto terzo offertosi volontario per la sua compatibilità con il soggetto da trattare.

Si può poi ricorrere a materiale proveniente dallo stesso paziente, oppure a ossa realizzate artificialmente (di materiale biocompatibile).

La gnatologia

La gnatologia si occupa invece di operare sui pazienti per porre rimedio a difetti mascellari, come ad esempio malformazioni, le quali possono dare vita a malocclusioni. Il dentista, in presenza di una malocclusione, ha perciò il compito di individuarne l’entità, così da comprendere se sia possibile correggerla tramite apparecchio ortodontico o se sia necessario procedere con la chirurgia.

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