Rigenerazione ossea guidata (GBR)

rigenerazione-ossea-guidata-gbr Torreglia PadovaEsistono particolari casi in cui i pazienti, per natura, non presentano una grande quantità di osso e questa caratteristica può alle volte rivelarsi un problema. Quando infatti un paziente con poco osso ha bisogno di sottoporsi ad un intervento di implantologia, un prerequisito imprescindibile è che possegga una certa quantità e qualità di tessuto in cui inserire i perni metallici di base.

Lo stesso problema di mancanza di tessuti ossei si registra poi nei pazienti che, perso un dente, non lo hanno sostituito nell’immediato con un impianto. L’assenza prolungata degli elementi dentali dall’arcata può infatti portare ad un fenomeno noto come riassorbimento osseo, per il quale l’osso che funge da sostegno per i denti tende a ridursi. Come si può risolvere un problema di questo tipo? Con la rigenerazione ossea guidata.

Che cos’è la rigenerazione ossea guidata (GBR)?

La rigenerazione ossea guidata (GBR) è una tecnica di tipo chirurgico che consente al paziente di intervenire per apportare una modifica ai tessuti ossei. Nello specifico si va ad aumentare il volume delle strutture ossee, quando queste risultano scarse. Vi si ricorre specialmente in pazienti che, in futuro, dovranno sottoporsi ad operazioni di implantologia.

Che cosa permette?

L’intervento di rigenerazione ossea permette di apportare un miglioramento immediato alla struttura ossea e poi di favorire in futuro la formazione spontanea di nuovo tessuto.

Per chi è indicata l’operazione?

La rigenerazione ossea guidata (GBR) è sicuramente indicata in casi di atrofia delle creste ossee, legata alla perdita traumatica o fisiologica dei denti; è perciò ottima per i pazienti che soffrono di edentulia. È poi fondamentale prima di qualsiasi operazione di implantologia se il paziente da trattare presenta un’insufficienza dei tessuti.

L’utilizzo delle membrane

Per eseguire la rigenerazione ossea, il chirurgo ricorre a delle membrane che, a seconda delle specifiche necessità del paziente, possono essere riassorbibili o meno.

Membrane non riassorbibili

Le membrane non riassorbibili solitamente vengono usate quando bisogna generare un incremento dei tessuti, che può andare dai 3 ai 5 millimetri. Vi si ricorre per porre rimedio tanto ai difetti ossei verticali quanto a quelli orizzontali. Le membrane non riassorbibili sono composte di politetrafluoroetilene espanso e, una volta perseguito il proprio scopo, vengono eliminare dal chirurgo con una seconda operazione (tendenzialmente dopo circa 9-12 mesi dal loro inserimento).

Membrane riassorbibili

Le membrane riassorbibili sono invece composte di acido polilattico o poliglicolico, materiali capaci di autoeliminarsi con il tempo (nel giro di 2-6 mesi dall’inserimento). Si tratta perciò di membrane in collagene e materiali analoghi, biocompatibili e ideali per la ricostruzione delle basi ossee dei soggetti con piccoli difetti di struttura ossea; di solito le si utilizza proprio per difetti ossei minori.

L’esistenza di diverse tipologie di membrana risponde all’esigenza dei chirurghi di trattare condizioni orali differenti in pazienti diversi fra loro, che necessitano per tanto di interventi mirati e di strumenti di lavoro personalizzati.

Rigenerazione ossea guidata (GBR): quando eseguirla e che membrana scegliere

La rigenerazione ossea guidata (GBR) è da preferire in caso di paziente che debba sottoporsi ad un intervento per la riabilitazione implantologica del cavo orale. Se si deve ricostruire una specifica porzione di osso, allora questa tecnica è in grado di risolvere in modo efficace questo problema pre-implantare. Si tratta di una delle tecniche più sicure in ambito di riabilitazione dei tessuti ossei.

Quando il paziente deve porre rimedio ad un’atrofia abbastanza consistente, quindi estesa per un’ampia porzione di cavo orale, allora è certamente da prediligersi l’utilizzo di una membrana non riassorbibile, che dovrà essere poi rimossa con un secondo intervento chirurgico. In caso di problema minore, invece, si può optare per la membrana riassorbibile, meno invasiva e capace di autoeliminarsi una volta eseguito il suo compito.

Quali sono le fasi di lavoro per la ricostruzione ossea?

L’intervento per la ricostruzione dei tessuti prevede una serie di passaggi:

  1. Una prima progettazione di quello che sarà il risultato finale dell’operazione (disegno del lembo chirurgico)
  2. La gestione del lembo, atta a garantire al paziente una corretta anatomia del viso alla fine dell’operazione
  3. Rigenerazione dei tessuti ossei
  4. Sutura finale dei tessuti molli (precedentemente incisi per arrivare a quelli ossei) 

La rigenerazione ossea guidata (GBR) nel campo dell’estetica orale

La rigenerazione ossea guidata (GBR), che nasce per fini prettamente funzionali, possiede in realtà anche delle finalità estetiche. Quando infatti si va ad intervenire sui settori frontali del cavo orale, quindi sulle zone del sorriso che vengono definite come estetiche, questa tecnica porta dei miglioramenti anche all’aspetto finale del sorriso.

Il riassorbimento osseo in queste zone può infatti andare a compromettere la resa estetica dei denti e quella di eventuali impianti dentali sostitutivi. Affinché sia possibile ottenere un buon risultato, è quindi bene pianificare con anticipo l’operazione implantologica e integrarla, laddove necessario, con un intervento di ricostruzione dei tessuti di base.

Per avere maggiori informazioni in merito a questa tecnica di chirurgia orale, non esitare a contattare i dentisti della clinica del sorriso. Compila il form online, affidati a noi e torna a sorridere.

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