Rialzo seno mascellare

rialzo-seno-mascellare Torreglia PadovaCi sono pazienti che, di natura, non presentano una grande quantità di tessuti ossei. Si tratta di una condizione comune, che può presentarsi a seconda della conformazione del viso, ma che in alcuni casi può rivelarsi problematica.

L’assenza di una particolare quantità di osso, infatti, se si ha la necessità di riabilitare il sorriso con degli impianti dentali, può essere un problema e rendere quindi necessario un intervento preliminare di ricostruzione ossea.

Possedere un tessuto osseo resistente è infatti un requisito imprescindibile per l’inserimento dei perni metallici; in alcuni casi, dunque, può essere d’obbligo intervenire con il rialzo del seno mascellare. Ecco qui di seguito tutte le spiegazioni e le casistiche in merito al rialzo del seno mascellare.

Che cos’è il rialzo del seno mascellare?

Il rialzo del seno mascellare è un intervento dentistico-chirurgico il cui scopo è quello di ricostruire i tessuti ossei che fungono da sostegno per gli elementi dentali. Vi si ricorre perciò per apportare delle modifiche alla mascella nel momento in cui questa non si presenta adeguata allo svolgimento di altri interventi di chirurgia dentale.

È poi possibile effettuare questa operazione anche per mettere fine a problemi di malocclusione legati proprio alla conformazione ossea del paziente. Essa consiste perciò in un vero e proprio spostamento verso l’alto dei seni paranasali.

Che cos’è il seno mascellare?

Il seno mascellare è uno dei quattro seni paranasali, quindi una cavità collocata all’interno delle ossa del cranio. Al suo interno si trova una membrana, la membrana di Schneider, sulla quale si interviene in caso di operazione per l’aumento del tessuto osseo.

Quando si procede con il rialzo del seno mascellare?

Di solito si procede con questa operazione quando il paziente necessita di un impianto dentale, ma non presenta la giusta quantità di osso. Aggiungere del tessuto e migliorarne la qualità permette infatti che gli impianti inseriti rimangano più saldi e più a lungo, consentendo così una lunga vita dell’intero sistema di protesi. Il rialzo del seno mascellare, però, è molto utile anche in casi di instabilità dei denti naturali. In queste circostanze, l’obiettivo dell’intervento è proprio quello di renderle i denti più saldi, così da evitare che, in futuro, possano cadere.

Rialzo del seno mascellare in caso di riassorbimento osseo

Quando un soggetto ha perso uno o più elementi dentali, e non ha provveduto nell’immediato a sostituirli con un impianto dentale, allora è abbastanza probabile che, con il tempo, vada incontro ad un riassorbimento dei tessuti ossei. Il riassorbimento osseo avviene perché l’osso, sprovvisto degli elementi dentali, smette di essere stimolato dai normali colpi della masticazione.

Questo fa sì che esso smetta di mantenersi sano, proprio perché perde la sua funzione primaria. In assenza dello stimolo masticatorio, questo tende perciò a riassorbirsi e quindi a creare una mancanza importante nel sistema orale del paziente. Quando si perdono degli elementi dentali è quindi importantissimo procedere con una loro pronta sostituzione, per evitare così di dover ricorrere ad una operazione aggiuntiva per la riabilitazione del sorriso.

Come si svolge l’intervento?

Prima che l’operazione cominci, il soggetto viene trattato con l’anestesia, necessaria per via dell’invasività del trattamento. Naturalmente il candidato all’operazione deve anche aver superato una serie di test medici preliminari, che ne certifichino la salute e la possibilità di sottoporsi all’operazione.

Fra le indagini preliminari necessarie non possono mancare le radiografie orto-panoramiche, che permettono di stabilire con certezza quella che è la condizione iniziale dell’osso. È poi importante eseguire una TAC completa che permetta di valutare la tipologia di tessuto sulla quale si andrà ad intervenire. Una volta risultato idoneo, allora il paziente può sottoporsi a tutte le procedure che seguono.

Due vie di intervento

L’operazione può avvenire per due vie principali. In un caso, si interviene per via crestale, quindi operando direttamente sulla membrana di Schneider, la quale viene sollevata così da generare lo spazio necessario all’inserimento del materiale per la ricostruzione. Solitamente, in questi casi, l’osso ha un volume di almeno 4 millimetri.

Un altro metodo di intervento è invece quello per via laterale, scelta in particolar modo quando le creste dell’alveolo hanno una grandezza che non supera il millimetro. La scelta dell’uno o dell’altro sistema dipende perciò dalle necessità specifiche di ogni singolo paziente e sarà il dentista a valutare in che modo procedere.

L’operazione può generare delle complicazioni? 

Per quanto vengano effettuate una serie di verifiche prima dell’intervento, non è da escludere che, durante l’operazione, possano verificarsi dei problemi. Durante qualsiasi operazione chirurgica invasiva non sono infatti da sottovalutare eventuali problemi di tipo vascolare o infettivo. Ciò che però è bene ricordare è che, se ci si affida a dentisti esperti, la possibilità che queste problematiche insorgano non fa che ridursi a percentuali irrisorie.

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