Come ritrovare il proprio sorriso grazie al carico immediato
Non ho più denti affidabili, cosa posso fare? Se i denti residui sono pochi e poco affidabili, perché già compromessi da carie e/o malattia parodontale (piorrea), la masticazione sarà molto difficile e magari anche dolorosa. In questi casi si parla di “dentatura terminale” e spesso l’unica soluzione affidabile è la sostituzione di tutti i denti con protesi complete.
Nel corso degli anni sono state elaborate diverse soluzioni per ripristinare la corretta masticazione con denti fissi grazie all’implantologia.
Ecco qual è stata l’evoluzione:
- La protesi totale (dentiera)
Fino agli anni ’70 l’implantologia non è ancora una pratica così diffusa e l’unica possibilità per tornare a masticare è l’estrazione di tutti i denti e la sostituzione con protesi totali (le cosiddette dentiere). Queste protesi sostituiscono i denti e la gengiva persi e si appoggiano alla gengiva rimasta. Si tratta di protesi rimovibili, che il paziente deve togliere per svolgere le corrette manovre di igiene orale domiciliare.
- La protesi Toronto-Branemark
Nel 1982, in occasione di una conferenza a Toronto (Canada), il professor Branemark presenta i suoi studi sugli impianti, proponendo la metodica che prende il nome di TORONTO-Branemark. Secondo questa metodologia i pazienti portatori di protesi totali possono posizionare 5 impianti per creare una protesi fissa.
La procedura nasce soprattutto per le protesi totali inferiori (solitamente più instabili), così da garantire denti fissi ai pazienti. Il grosso limite è rappresentato dall’impossibilità di ripristinare la masticazione completa fino ai molari: gli impianti potevano essere posizionati solo nella zona anteriore. Ormai questa tipologia di protesi è stata sostituita da altre tecniche più moderne.
- La protesi all-on-four e all-on-six (Columbus-bridge)
Nel 2003 a Lisbona il dottor Paulo Malo elabora una procedura che consente di riabilitare arcate che non presentano più denti. Questa tecnica si chiama all-on-four o all-on-six, che letteralmente significa tutto su 4 o tutto su 6 e consente di ripristinare un’intera arcata posizionando un numero limitato di impianti.
In base alla dimensione della mascella e della mandibola e alla posizione in cui si trovano alcune strutture anatomiche (il seno mascellare e il nervo mentoniero) è possibile posizionare 4 o 6 impianti che sostengono tutta l’arcata. La caratteristica distintiva di questa tecnica riguarda il posizionamento dei due impianti posteriori: questi possono essere inclinati posteriormente fino a 30°, per sostituire un maggior numero di elementi dentari (contrariamente a quanto si faceva con la protesi Toronto-Branemark).
Oggi questa procedura risulta valida e affidabile; da oltre 20 anni consente di ridare il sorriso ai pazienti che purtroppo hanno perso i propri denti, garantendo così una migliore qualità della vita.
- All-on-four, all-on-six e il carico immediato.
In passato si pensava che fosse necessario far guarire le gengive e l’osso dopo aver tolto tutti i denti: durante le fasi di guarigione il paziente utilizzava una protesi totale provvisoria per un periodo di alcune settimane. Il posizionamento di 4 o 6 impianti avveniva solo a distanza di almeno quattro mesi, per poi procedere dopo ulteriori quattro/ sei mesi alla costruzione della protesi fissa definitiva ancorata agli impianti.
Approfondendo la conoscenza dei meccanismi di guarigione dell’osso è stata elaborata una nuova tecnica che prevede l’estrazione dei denti e contestualmente il posizionamento degli impianti. Sempre nella stessa seduta vengono prese le impronte e questo consente a distanza di circa 48 ore il posizionamento della protesi fissa ancorata agli impianti.
Il vantaggio per il paziente è immediato: si riduce il tempo del trattamento e la protesi fissa è disponibile dopo 48 ore dal posizionamento degli impianti.
Per procedere con questa metodologia è necessario che l’osso sia abbastanza duro da garantire già durante l’inserimento degli impianti una buona stabilità iniziale (questo valore si misura durante il posizionamento degli impianti).
Gli impianti una volta posizionati, vengono precocemente uniti tra loro attraverso la struttura metallica contenuta nella protesi, rendendo la struttura capace di resistere ai carichi masticatori e consentendo all’osso di crescere attorno agli impianti e di osteointegrare gli stessi.